Nella storia della nostra civiltà abbondano i punti di svolta. Alcuni repentini, altri più lenti, altri ancora durati decenni o addirittura secoli, ma prima o poi ciò che era stato vero e immutabile per generazioni diventa il passato, buono soltanto per comprendere quanto si stia meglio dopo.
La rivoluzione digitale ha innescato migliaia di cambiamenti e molteplici punti di svolta, che stanno cambiando il mondo nell’arco di mesi e questo sta accadendo ad una tale velocità da rendere ogni innovazione quasi banale, agli occhi di generazioni che hanno perso la capacità di sorprendersi e di stupirsi. Se tutto questo è possibile dobbiamo certamente ringraziare gli enormi progressi tecnologici registrati negli ultimi decenni, ma il prerequisito di questi progressi è fondamentale: le aziende hanno iniziato a collaborare, oltre che a competere.
Alcuni chiamano questo fenomeno “coopetizione”, ma alla base di questo nuovo modo di fare impresa c’è una semplice ma centralissima constatazione: per stare al passo dei progressi tecnologici occorre iperspecializzarsi e più ci si specializza in qualcosa più occorre rivolgersi all’esterno dell’azienda per completare la gamma di prodotti e servizi che si vuole realizzare e vendere.
La fine del paradigma della competizione ha però scoperchiato un vaso di Pandora molto più ampio. La collaborazione tra le aziende non consente infatti soltanto di elevare al massimo il potenziale di ogni singolo componente di prodotto o servizio non più interamente realizzato da un’unica organizzazione, ma ha reso possibile nuove idee, generando nuovi stili e nuove prospettive, che nel tempo hanno dato vita a nuovi prodotti i servizi, che nel mercato della competizione non avrebbero trovato sbocco o sarebbero stati impossibili o non competitivi.
JAXplus è soltanto un esempio di questo nuovo trend. La forza di questo brevetto è nella sua capacità di coniugare ricerca e innovazione, sana e corretta alimentazione, economia circolare, salvaguardia dell’ambiente e fiducia nella collaborazione tra le aziende per creare nuovi prodotti e nuovi stili di alimentazione e di vita.
Nella sua apparente semplicità l’ingrediente JAXplus è un perfetto esempio delle potenzialità che il nuovo paradigma della collaborazione può far scaturire. Prodotti che tradizionalmente escludono alcune fasce di persone, come i diabetici o chi soffre di sindrome metabolica, grazie a questo brevetto diventano accessibili e aprono nuove possibilità.
L’idea alla base di questo ingrediente è ambiziosa e sfidante: mettere insieme aziende, persone, prodotti e percorsi di ricerca per cambiare davvero la nostra civiltà e il mondo intero, mettendo l’economia al servizio della società e delle persone, che finalmente possono diventare parte di un futuro non più basato su indicatori come il PIL o sugli indici di borsa, ma su progetti concreti, tangibili e davvero sostenibili.
Ciò che le aziende possono fare, collaborando tra loro, è trasformare la ricerca del più in costruzione del meglio, ridefinendo completamente il senso stesso di fare impresa in una fase cruciale dello sviluppo della nostra civiltà. Nei prossimi decenni, e già ora, il Pianeta ci sta presentando il conto di secoli di progresso brevimirante, egoista, spinto dalla ricerca del business prima ancora che dal perseguimento di una crescita sostenibile e virtuosa.
Negli ultimi decenni arricchire il catalogo di prodotti e servizi è stato infatti molto spesso un esercizio di mero perseguimento del fatturato a scapito di una vera e consistente innovazione. Oggi lo sguardo sul mondo sta finalmente cambiando. Produrre e vendere non può più essere fatto a discapito della biosfera, a danno delle persone e senza nessun riguardo verso il futuro. Ecco perché il nuovo paradigma della “coopetizione” può davvero contribuire al salvataggio del genere umano e del Pianeta, perché in questo nuovo modo di considerare le imprese e la loro attività non c’è più spazio per la speculazione e per l’arroganza, ma ce n’è moltissimo per la creazione di nuovi prodotti e servizi in grado di migliorare davvero la nostra esistenza e il nostro rapporto con la Terra e con la biosfera.
Foto di Adam Radosavljevic da Pixabay
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