Siamo quello che mangiamo non è uno slogan, ma la descrizione di ciò che avviene al nostro corpo e alla nostra mente quando ingeriamo dei cibi e delle bevande. Forse sarebbe più corretto declinare questa verità al futuro: saremo ciò che abbiamo mangiato, perché gli effetti non sono sempre immediati e i benefici o i danni del nostro regime alimentare emergono spesso nel tempo, ma sono molto più certi di quanto immaginiamo.
Siamo quello che mangiamo – Ludwig Feuerbach. Questo assunto non è un semplice slogan, ma l’esatta descrizione di ciò che avviene al nostro corpo e alla nostra mente quando ingeriamo cibi e bevande. Probabilmente sarebbe più corretto declinare questa verità al futuro: prima o poi saremo ciò che abbiamo mangiato, perché gli effetti delle nostre abitudini a tavola – e fuori – non sono sempre immediati e i benefici o i danni del nostro regime alimentare emergono spesso nel tempo, ma sono molto più sicuri e inesorabili di quanto immaginiamo.
Ce ne accorgiamo quando ingeriamo qualcosa di tossico, che in poche ore ci fa stare male o addirittura ci mette in pericolo di vita, ma ciò che spesso sottovalutiamo è che ci si può intossicare giorno dopo giorno, immettendo nel nostro corpo sostanze che, nel tempo e con l’uso, costante o saltuario che sia, produrranno degli effetti.
Fortunatamente ciò che vale in negativo vale anche in positivo: mangiando bene, ovvero osservando un regime alimentare basato sui principi di una sana ed efficace nutrizione.
Come già rilevato nell’articolo “Alimentazione e nutrizione: quali sono le differenze?”, “nutrirsi significa immettere nel corpo un equilibrato complesso di alimenti e di sostanze, in grado di fornire all’organismo tutti i nutrienti che gli occorrono per rimanere sano, efficiente e in forma”.
Cosa si intende con nutrizione funzionale
La nutrizione funzionale è, di fatto, una componente della medicina funzionale. Essa si basa sulla constatazione che il cibo è un fattore determinante dello stato di salute delle persone.
L’approccio della nutrizione funzionale è ben descritto dall’IFM (The Institute of Functional Medicine) che “sottolinea l’importanza degli alimenti di alta qualità e la diversità dei fitonutrienti per affrontare gli squilibri clinici e portare l’individuo verso la massima espressione della salute”.
Salute e benessere derivano dunque dall’equilibrio garantito dall’azione sinergica della sana e corretta nutrizione, di uno stile di vita virtuoso e di un efficace piano di integrazione. In quest’ottica la salute del corpo non è perseguita attraverso l’esame e la cura dei singoli organi che lo compongono, ma nel suo insieme. Quando qualcosa funziona male, infatti, la causa deve essere ricercata non all’interno di quell’organo, che presenta dei sintomi e manifesta un effetto, ma nei fattori – spesso concomitanti – che ne hanno determinato la disfunzione o il danneggiamento.
Ciò che la nutrizione funzionale persegue è dunque un approccio olistico, in cui il tutto vale più delle singole parti, alle quali talvolta può addirittura sopravvivere, ma la cui salute e benessere dipende dall’attenzione agli effetti che ciascun alimento o bevanda può produrre sul nostro corpo e sui suoi organi.
Affinché questo approccio dia i suoi frutti, tuttavia, occorre comprendere e valutare che le persone non sono tutte uguali tra loro. I fattori differenzianti sono molteplici e talvolta tra loro concomitanti, ma ritenere che esista una formula di nutrizione funzionale che possa valere per tutti, o anche soltanto per molti, significa non aver idea di cosa questa disciplina contempli e persegua.
Le 5R della nutrizione funzionale
Proprio perché ciascuno di noi è diverso da tutti gli altri, l’approccio della nutrizione funzionale declina su 5R il protocollo di cura di ciascuno per rimuovere, rimpiazzare, ripopolare, riparare e riequilibrare l’organismo di chi vi si sottopone.
A monte di questo approccio vi è la rimozione di tutti gli alimenti che sottopongono il fisico e gli organi delle singole persone a stress, a rischi o addirittura a danni, influendo in modo negativo sull’ambiente gastrointestinale. Poco importa che si tratti di sostanze cui si è allergici, sensibili o intolleranti oppure se si tratti di patogeni; ciò che importa è individuare e rimuovere le cause che determinano un malesseri o malfunzionamenti.
Occorre poi rimpiazzare le secrezioni digestive di cui la persona è carente, per ottimizzare la digestione e favorire la corretta assimilazione dei nutrienti, che altrimenti andrebbero comunque dispersi.
L’assunzione calibrata di probiotici e prebiotici consente poi di ripopolare la flora batterica e di riequilibrare il microbiota, condizione indispensabile per riparare la mucosa intestinale attraverso l’introduzione nell’organismo dei nutrienti che vengono a mancare durante le condizioni di malattia o di stress dell’organismo.
Quella del riequilibrio è infine la tappa più importante dell’intero processo, perché curare non significa necessariamente prevenire nuovi problemi, ma semplicemente allontanare i vecchi e per garantire salute e benessere la sola strada percorribile è, appunto, quella dell’equilibrio, da perseguire attraverso la nutrizione, l’esercizio, la corretta gestione delle emozioni e dello stile di vita.
Ciò che la nutrizione funzionale può dunque garantire è il perseguimento di un modello di salute e di benessere che non poggia sulla cura dei sintomi e delle patologie che possono nel tempo insorgere, ma che ne investiga preventivamente le cause e le rimuove a monte, individuando stili di vita e di nutrizioni idonei a ciascuno di noi, in ogni fase della nostra vita.
Foto di Devon Breen da Pixabay
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